Desideriamo sgombrare il campo da
alcuni equivoci, che riguardano le scelte dell’amministrazione in merito alla
decisione di verificare l’effettiva necessità e fattibilità economica di due
rotatorie sul territorio di Alpignano: quella di Via Cavour/Via Venaria (in
sostituzione dell’impianto semaforico) e quella al confine nord della città,
nel punto di convergenza della nuova e della vecchia viabilità provinciale, in
parte ricadente nel territorio di San Gillio. Andremmo quindi a realizzare una
rotatoria che dovrebbe essere realizzata dalla Provincia, senza la minima
compartecipazione.
E qui nasce il primo equivoco:
non è vero che le suddette opere non costano nulla al cittadino. Le opere
vengono finanziate attraverso i cosiddetti oneri di urbanizzazione, proventi
dovuti dai privati a seguito del rilascio del permesso edilizio; sono quindi
soldi pubblici, che possono venire scomputati se si decide di realizzare
un’opera di pubblica utilità, oppure versati direttamente nelle casse comunali.
La copertura economica dei due interventi è di circa 128.000 euro nella
rotatoria Via Cavour/Via Venaria, e di circa 107.000 euro per la cosiddetta
“rotonda Nke”. Stando agli atti attualmente in possesso dell’amministrazione,
però, per garantire il completamento della rotatoria di Via Venaria/Via Cavour,
bisognerebbe ancora reperire circa 200.000 euro. Quindi altri soldi che vanno
reperiti nel bilancio comunale, sottraendoli ad altri investimenti previsti.
Noi pensiamo che oggi le priorità
siano altre, prime fra tutte i cospicui investimenti necessari sull’edilizia
scolastica.
Il secondo equivoco riguarda
proprio questo: le priorità. Per stabilire che un’opera è importante e
necessaria, e quindi può essere realizzata anche a scomputo, l’ente pubblico si
deve dotare di alcuni strumenti di pianificazione, che consentano di garantire
la copertura economica e la fattibilità dell’opera. Per entrambe le rotatorie
in questione questi strumenti sono assenti, per cui non è possibile dichiararle
urgenti e prioritarie, finanziarle e realizzarle, senza prima adeguare gli
strumenti di programmazione. La rotatoria di via Cavour/via Venaria, tanto per
fare un esempio, inserita nel bilancio 2012, è stata stralciata nel 2013 e mai
più inserita.
Terzo equivoco: l’alto livello di
incidentalità delle due intersezioni. L’analisi dei dati rilevati dalle forze
dell’ordine, aggiornati alla data odierna, non dimostrano che vi sia questa
reale emergenza, riscontrando una media, negli ultimi 8 anni, di un incidente
all’anno, non mortale, in via Cavour/via Venaria. Molto al di sotto di questo
dato statistico, invece, i sinistri sull’altra intersezione in esame, dove
negli ultimi 6 anni è stato rilevato un unico incidente.
Ben più pericolosi risultano
invece altri punti, come l’incrocio di via Garibaldi con Via Valle, via
Collegno verso il cimitero, oppure l’incrocio di via Cavour con Via Primo
Maggio. Punti su cui non risulta siano mai state fatte proposte negli anni
appena trascorsi.
Negli ultimi 5 anni, in generale,
non sono stati effettuati investimenti significativi per la tutela della
sicurezza, in tutto il territorio, né politiche di rieducazione del cittadino a
comportamenti virtuosi.
L’introduzione della zona 30 su
via Mazzini e su parte di via Valdellatorre, che avrebbe potuto dare il via a una rinnovata attenzione al tema,
è stata piuttosto un’occasione persa.
La sicurezza stradale, così come
la salute in generale, viene garantita preventivamente da un sano rispetto
delle regole, che non sia determinato esclusivamente dalla paura delle sanzioni
o da infrastrutture molto impattanti. Sarebbe sufficiente guidare con
attenzione, mantenere i limiti di velocità, fermarsi agli incroci, rispettare
la segnaletica e gli attraversamenti pedonali, e soprattutto non utilizzare il
cellulare mentre si è alla guida, abitudine che ormai sta diventando sempre più
preoccupante, tanto che in alcuni paesi sono già state avviate opportune
campagne di sensibilizzazione, come per l’abuso di alcool e di altre sostanze
alteranti.
La sicurezza dipende in primo
luogo da noi e dalla nostra capacità di rispettare le regole e di porre
attenzione alla guida; poi dalla presenza di rotatorie sul territorio, che
sappiamo nascono per fluidificare il traffico e ridurre potenzialmente
l’inquinamento, operazione già molto ben avviata sul nostro territorio, tema su
cui siamo molto sensibili e che stiamo affrontando attraverso importanti
operazioni, come ad esempio il car sharing
e la riproposta del bike sharing.