Pur
non essendo un tema su cui il nuovo organo amministrativo di Alpignano abbia potuto esprimersi, il
tema dell’arrivo dei profughi all’ex hotel Parlapà ha impegnato il sindaco per
diversi giorni e ancora lo impegnerà, diventando di fatto un’emergenza con cui
fare i conti.
Da
questo impegno scaturisce un comunicato, con il quale si intende rassicurare
tutti i cittadini sulle intenzioni dell’amministrazione, rispetto a un
argomento che ci siamo accorti stare molto a cuore ai cittadini.
“Sin
dal primo momento del mio insediamento, come Sindaco di Alpignano, insieme alla
giunta da me tempestivamente nominata, ho dovuto fare i conti con un’emergenza a
cui il nostro territorio non era ancora abituato a rispondere, nonostante venga
affrontato ormai da diversi anni a livello nazionale e internazionale: ovvero
l’accoglienza dei profughi.
L’esordio
di mandato è avvenuto quindi tastando il polso degli alpignanesi su questo tema
molto caldo e come normalmente accade le reazioni sono molto diversificate.
Fattore
comune è sicuramente, anche per chi coglie principalmente l’aspetto umanitario
di questo esodo epocale, una grande preoccupazione, dato l’elevato numero di
persone che la Prefettura, di concerto con la Cooperativa che si è aggiudicata
il bando, ha deciso di inviare sul nostro territorio comunale. La struttura
ospitante, l’ex Hotel Parlapà di via Fornace, verrà infatti predisposta per
accogliere 250 persone. Numeri così alti richiedono grandissime capacità
organizzative e di gestione da parte degli assegnatari del servizio, che devono
mettere in campo grandi competenze e professionalità. In più, come
amministratore, pur non potendo minimamente avere titolo decisionale, mi impegnerò
a garantire un’accurata vigilanza, facendomi carico di un costante monitoraggio
nei confronti della cooperativa, affinché vengano rispettate tutte le clausole
imposte dal capitolato, sia in termini di assistenza sanitaria e servizi, sia
in termini di controllo e gestione degli ospiti della struttura.
Allo
stesso tempo ho dato la disponibilità a collaborare con la cooperativa per
istituire il cosiddetto “volontariato sociale”, tramite il quale i profughi che
lo desiderino possano lavorare a titolo gratuito e fornire un servizio alla
comunità.
Intendo
anche a verificare che le strade e le vie di maggiore percorrenza e le aree
limitrofe alla struttura siano tenute bene e ben illuminate e, laddove
necessario, si proceda con lavori di miglioramento stradale.
Vorrei
inoltre coinvolgere tutto il consiglio comunale, perché questo tema tocca da
vicino tutti i cittadini allo stesso modo, non essendo una decisione
dell’amministrazione, proponendo l’istituzione di una Commissione consultiva ad hoc,
che coinvolga anche i consiglieri di minoranza e le associazioni. Il suo
compito dovrà essere quello di supporto al sindaco, quale garante della
pubblica sicurezza e rappresentate dello stato sul territorio, nel seguire
l’andamento della vicenda, facendo proposte concrete e operative sia sul piano
dell’integrazione - dai progetti di volontariato al rispetto della dignità
della persona - sia della corretta gestione del servizio.
Desidero
quindi rassicurare tutti gli alpignanesi che sto portando avanti tutte le
azioni utili e necessarie, affinché l’inevitabile arrivo dei profughi sul
nostro territorio non causi un impatto negativo, dando adito a spiacevoli
tensioni sociali o ad azioni di protesta che vadano oltre la normale dialettica
tra le parti. La nostra comunità può essere una comunità accogliente, nel
momento in cui si conosce bene il problema e ove si verifichi che non
sussistano ricadute negative.
Ogni
altro importante e successivo aggiornamento, comprese tutte le azioni di
controllo e monitoraggio messe in atto, verrà regolarmente comunicato ai
cittadini sui canali istituzionali.”