Non dimentichiamo
lo sterminio di massa di cui si è appena celebrata la ricorrenza, inimmaginabile punto di arrivo che si può raggiungere quando alcuni esseri umani odiano altri esseri umani.
Non dimentichiamolo mai, anche se il dolore per quelle vicende è troppo forte da sopportare.
Ma non dimentichiamo che quotidianamente la nostra esistenza è minacciata da numerosi e imprevedibili accadimenti destinati a mutare, da un secondo all’altro, il corso di una o tante vite.
Non dimentichiamo, perché se dimentichiamo ci arrendiamo alla sorte, pensando che tutto sia ingovernabile dalla volontà.
Non dimentichiamo, perché abusi e soprusi fanno ormai parte della cronaca di ogni giornata che si consuma cercando di vivere una vita migliore.
Non dimentichiamo le vittime di ogni violenza o sciagura
non dimentichiamo l’Aquila
non dimentichiamo Taranto
non dimentichiamo la Terra dei fuochi
non dimentichiamo gli alluvionati
non dimentichiamo i disoccupati, i nuovi poveri
non dimentichiamo la solitudine dei nostri adolescenti
non dimentichiamo gli ammalati, gli invalidi
non dimentichiamo i morti di freddo
non dimentichiamo i morti del mare
non dimentichiamo la violenza sui bambini
non dimentichiamo gli eccessi del fondamentalismo religioso
non dimentichiamo le discriminazioni sulla base di genere e tendenze sessuali
non dimentichiamo gli immigrati, ma non dimentichiamo che non sono tutti banditi
non dimentichiamo la violenza sulle donne, ma non dimentichiamo che i maschi non sono tutti bruti
non dimentichiamo il G8 di Genova, Aldrovandi, Cucchi, ma non dimentichiamo che le forze dell’ordine non sono istruite al sopruso
non dimentichiamo Erri De Luca, da ieri sotto processo per aver varcato il confine che ancora circonda la libertà di opinione.
Non dimentichiamo… non dimentichiamo nulla di ciò che l’essere umano può arrivare a commettere, ma non abbandoniamo la nostra umanità, in segno di resa.
Perché anche se non c’è nulla di tutto questo che non possa capitare nuovamente, o che non possa succedere indipendentemente dalla nostra volontà, solo se l’essere umano sarà capace di mettere al centro il benessere di tutti, la società potrà evolvere.
Non dimentichiamo nulla ma non facciamo prevalere diffidenza e invocazione della forca per ogni manifestazione che merita un’aperta condanna. Non approfittiamo della ribalta dei social network per esprimere il nostro disprezzo celato da bisogno di giustizia. Non insegniamo queste cose ai nostri figli. Non cerchiamo i segnali della cospirazione in ogni evento: non perdiamo la fiducia nelle persone, perché le risorse positive sono ancora tantissime e le dobbiamo proteggere.
Non lasciamo che le coscienze si sveglino solo se qualcosa capita a noi o a chi ci è caro: sviluppiamo anticorpi all’intolleranza, coltiviamo la riprovazione sociale, facciamo in modo che la conoscenza e la coscienza critica siano in grado di filtrare le informazioni, evitiamo di cadere nelle trappole della paranoia. Non dimentichiamo che possiamo intervenire quando le cose non ci piacciono; non pensiamo che in fondo non cambierà mai niente e basta che stiamo bene noi e i nostri figli.
Anche chi sta bene ora, fiero del suo piccolo gruzzolo apparentemente al riparo, non è al sicuro, se lascia completamente il suo destino nelle mani degli altri.
Tutti insieme, ricordiamoci di non dimenticare, alla scoperta della solidarietà come sentimento collettivo.
Perché se tu stai bene, sto bene anche io.
lo sterminio di massa di cui si è appena celebrata la ricorrenza, inimmaginabile punto di arrivo che si può raggiungere quando alcuni esseri umani odiano altri esseri umani.
Non dimentichiamolo mai, anche se il dolore per quelle vicende è troppo forte da sopportare.
Ma non dimentichiamo che quotidianamente la nostra esistenza è minacciata da numerosi e imprevedibili accadimenti destinati a mutare, da un secondo all’altro, il corso di una o tante vite.
Non dimentichiamo, perché se dimentichiamo ci arrendiamo alla sorte, pensando che tutto sia ingovernabile dalla volontà.
Non dimentichiamo, perché abusi e soprusi fanno ormai parte della cronaca di ogni giornata che si consuma cercando di vivere una vita migliore.
Non dimentichiamo le vittime di ogni violenza o sciagura
non dimentichiamo l’Aquila
non dimentichiamo Taranto
non dimentichiamo la Terra dei fuochi
non dimentichiamo gli alluvionati
non dimentichiamo i disoccupati, i nuovi poveri
non dimentichiamo la solitudine dei nostri adolescenti
non dimentichiamo gli ammalati, gli invalidi
non dimentichiamo i morti di freddo
non dimentichiamo i morti del mare
non dimentichiamo la violenza sui bambini
non dimentichiamo gli eccessi del fondamentalismo religioso
non dimentichiamo le discriminazioni sulla base di genere e tendenze sessuali
non dimentichiamo gli immigrati, ma non dimentichiamo che non sono tutti banditi
non dimentichiamo la violenza sulle donne, ma non dimentichiamo che i maschi non sono tutti bruti
non dimentichiamo il G8 di Genova, Aldrovandi, Cucchi, ma non dimentichiamo che le forze dell’ordine non sono istruite al sopruso
non dimentichiamo Erri De Luca, da ieri sotto processo per aver varcato il confine che ancora circonda la libertà di opinione.
Non dimentichiamo… non dimentichiamo nulla di ciò che l’essere umano può arrivare a commettere, ma non abbandoniamo la nostra umanità, in segno di resa.
Perché anche se non c’è nulla di tutto questo che non possa capitare nuovamente, o che non possa succedere indipendentemente dalla nostra volontà, solo se l’essere umano sarà capace di mettere al centro il benessere di tutti, la società potrà evolvere.
Non dimentichiamo nulla ma non facciamo prevalere diffidenza e invocazione della forca per ogni manifestazione che merita un’aperta condanna. Non approfittiamo della ribalta dei social network per esprimere il nostro disprezzo celato da bisogno di giustizia. Non insegniamo queste cose ai nostri figli. Non cerchiamo i segnali della cospirazione in ogni evento: non perdiamo la fiducia nelle persone, perché le risorse positive sono ancora tantissime e le dobbiamo proteggere.
Non lasciamo che le coscienze si sveglino solo se qualcosa capita a noi o a chi ci è caro: sviluppiamo anticorpi all’intolleranza, coltiviamo la riprovazione sociale, facciamo in modo che la conoscenza e la coscienza critica siano in grado di filtrare le informazioni, evitiamo di cadere nelle trappole della paranoia. Non dimentichiamo che possiamo intervenire quando le cose non ci piacciono; non pensiamo che in fondo non cambierà mai niente e basta che stiamo bene noi e i nostri figli.
Anche chi sta bene ora, fiero del suo piccolo gruzzolo apparentemente al riparo, non è al sicuro, se lascia completamente il suo destino nelle mani degli altri.
Tutti insieme, ricordiamoci di non dimenticare, alla scoperta della solidarietà come sentimento collettivo.
Perché se tu stai bene, sto bene anche io.
“Nell’aula del Tribunale di Torino il 28 gennaio 2015 non sarà in discussione la libertà di parola. Quella ossequiosa è sempre libera e gradita. Sarà in discussione la libertà di parola contraria, incriminata per questo.”
Erri De Luca, La parola contraria, Feltrinelli, Milano, 2015, p. 40
E ora il link alle belle iniziative: