giovedì 3 aprile 2014

'ALP FICTION

Il regista Tarantino, grande appassionato di storie western, sta pensando a un nuovo film che ripercorra le straordinarie vicende di Alp, giunte fino al suo orecchio per la fitta trama alimentata da sentimenti forti, passioni, odi, intrighi e vendette, cifra stilistica tipica dei suoi film di culto.
La storia reinterpreta e consegna al mito le vicende, ambientandole nel selvaggio west, di un piccolo centro della west Padania: si intitolerà Alp Fiction.
Al suo arrivo Tarantino è accolto con tutti gli onori dovuti a una celebrità del suo calibro.
L’Assessore al territorio e manifestazioni, pensando che il nome del regista tradisca ovvie origini pugliesi, accogliendolo con una musica western appositamente composta per lui e personalmente interpretata con l’inseparabile fisarmonica, gli consegna la tessera ad honorem dell’Associazione locale, invitandolo alla prima Sagra dell’orecchietta, durante la quale avverrà il gemellaggio tra Alpignano e Hollywood. 
Tarantino, piuttosto divertito dall’equivoco, replica: oh no, I’m American, you know, New York, Washington, Philadelphia… 
L’Assessore, visibilmente perplesso dall’idea di dovergli offrire un piatto di orecchiette al philadelphia, fa buon viso e cattivo gioco, e sorridendo in segno di compiacenza annuncia che il regista è il benvenuto e può mangiare quello che desidera.
In una conferenza stampa tenuta nella modernissima sala conferenze, fiore all’occhiello della città - chiudendo un occhio sull’inagibilità temporanea che rende tutto ancora più pulp - Tarantino, molto allamano e a suo agio con personaggi che stimolano la sua curiosità, racconta brevemente la trama, alla presenza di tre consiglieri, una giornalista, il parroco e due passanti, che avevano notato la fisarmonica e speravano in un ricco buffet.
Questa è la sintetica traduzione:
“in una gloriosa cittadina all’imbocco dell’anonima Valle di Susa (che nel film diventerà la più accattivante Susy Valley) si sta per consumare una imprevedibile vicenda, la sfida all’ultimo sangue per il controllo di Alp, fulcro strategico per la realizzazione della prima linea ferroviaria della storia del west, funzionale allo smistamento dei traffici dei materiali provenienti dalle numeroso miniere della valle.
La sfida tra Dave Hardwin, figura emergente della società P&D, con affari sparsi su tutto il territorio, e Johnny Ronko, protagonista al fianco del compagno H-Lay di una breve quanto devastante stagione di eccessi, che hanno lasciato a secco le casse della città, sembra apparentemente già vinta. Ma nessuno aveva previsto il ruolo-chiave di Max the Sixth, che da tempo sogna di far fuori il suo nemico numero uno, Andrew Otti, fidato consigliere di Dave Hardwin, con il quale ha perso nel passato tutte le sfide a duello.
Pur di vederlo soccombere, Max the Sixth scende a patti con Ronko: “ti aiuterò io a sconfiggere gli insopportabili comunisti. Lascia solo che chiuda un business con gli amici cinesi e ti raggiungo. Facciamo cerchio intorno al nemico!”
E così, grazie anche al manipolo dei suoi fedeli e giovani consiglieri, Johnny Ronko diventa il nuovo governatore di Alp, che gestisce insieme al suo inseparabile braccio destro, John Fieldman, agli onori della cronaca per voler realizzare la prima linea ferroviaria del West. Ma per poterla portare a compimento si rende necessario deportare – o, a mali estremi, sterminare - le tribù native che risiedono lungo la linea, i pugnaci Indiani Emmoandopasso.
Per poter realizzare il suo intento, John Fieldman, senza nemmeno consultare Johnny Ronko, verso il quale nutre ambigui sentimenti, cerca di coinvolgere Luke Mac Curatolo, che conosce bene il territorio e le sue tribù, convincendolo ad acconsentire, per preparate un piano di attacco nei confronti degli Indiani. Ma questi si oppone fieramente al determinato Fieldman, che, dopo averlo rapito e torturato, lo costringe a mettere in assedio il villaggio dei nativi, con una feroce repressione.
Come spesso succede nei film di Trantino, si indugia a lungo sulle sanguinose scene, che risvegliano nello spettatore un salvifico quanto catartico senso di vendetta contro i cattivissimi.
Colpo di scena nel finale: pochi Emmoandopasso sopravvissuti, sfuggiti alla carneficina, catturano John Fieldman e mentre cercano di capire come fargli lo scalpo, essendo questi già completamente calvo, danno tempo al fedele Johnny Ronko di organizzarsi e giungere in tempo al villaggio per metterlo in salvo, dopo aver fatto fuori i pochi indiani rimasti.
Ma Johnny Ronko non sa che ha così decretato la sua fine. In realtà John Fieldman lo tradisce e, appena arrivati ad Alp, lo fa catturare e rinchiudere in una cella terribilmente deprimente.
Il tema intorno a cui gira tutto il film è dunque il rapporto sempre imprevisto tra vincitori e vinti.
Dopo il ruolo importante al fianco di Ronko, anche Max The Sixth sparisce improvvisamente e senza lasciare tracce. Riemergerà, dilaniato e stremato, alla fine del film, per annunciare che Andrew Otti è pronto a riprendersi la città.
Ma ci sarà qualcuno ad aspettarlo…
Tarantino lascia la sala facendo intendere che ha già in mente un Alp Fiction Vol. II.

OGNI RIFERIMENTO PERSONALE è PURAMENTE CASUALE!!!
Confidando nel sense oh humor del grande regista, e dei protagonisti, chiudiamo con un omaggio, nella speranza che arrivi anche da noi un signor – o una signora - Wolf: 

"Risolvo problemi"

8 commenti:

  1. Bella ed avvincente la Alp Fiction che -seppur molto dotta e fantastica- chissà come mi ricorda certe vicende alpignanesi vere, molto vere, per cui mi irrita e sicuramente non la vorrò vedere. Per cui spero che il registra non abbia altre ispirazioni per la seconda serie! Ma questo dipende dagli alpignanesi se sceglieranno di essere o meno cittadini….
    Mi corre solo una domanda circa l’attore protagonista: ma John Fieldman -per l’ambiente, la posizione, lo sguardo….le intenzioni…-, non potrebbe essere quella della fotografia?

    RispondiElimina
  2. bellissimo mi sn divertito tantissimo a leggere, complimenti all'autore

    RispondiElimina
  3. È un “riso amaro” altro che divertirsi…. Se Sergio Corbucci fosse ancora in vita, assistendo ai consigli comunali di Alpignano, sarebbe senz’altro ispirato per un’altra fiction da intitolare “gli smemorati di Alpignano”…non so se qualcuno riesce ad afferrare! Potrei suggerire un nome per un protagonista: Oizreov

    RispondiElimina
  4. se vuoi scriverla te la pubblico...

    RispondiElimina
  5. (proseguo) ma troverà la tribù indiana delle Stelle-che-vedono ad aspettarlo, pronta a scagliargli i suoi guerrieri più validi ed i tiratori d'arco migliori!!!!!

    RispondiElimina
  6. credo che nella seconda parte debbano essere inseriti tanti altri che si sono resi protagonisti in questo immenso
    Wretched Pulp.



    RispondiElimina