giovedì 30 maggio 2013

A "CACCIA" DI FINANZIAMENTI



La scuola materna Luigi Caccia, l'unica scuola privata di Alpignano, riceve dal Comune un finanziamento annuale di 40.000 euro, suddiviso in 25.000 euro di quota fissa e di 15.000 per eventuali lavori di manutenzione, da assegnare su rendicontazione. Avendo 3 sezioni e per ogni sezione un massimo di 26 bambini, la scuola accoglie al massimo annualmente 78 bambini. Significa che il comune mette a disposizione mediamente circa 513 euro a bambino complessivi, ovvero 194 euro se riferito ai soli lavori di manutenzione.
Vediamo se la stessa cifra è disponibile per i circa 1300 bambini della scuola pubblica, con l’esclusione dell’asilo nido, che è un servizio alle famiglie e non una “scuola”.
Sul territorio di Alpignano sono presenti 7 plessi scolastici pubblici: 3 scuole dell’infanzia, 3 scuole primarie e una scuola secondaria, per un totale, nel 2012, di 1294 alunni.
Se adottassimo lo stesso parametro di spesa pro-capite, ci dovremmo aspettare che il Comune impegni ogni anno almeno 665.000 euro per il mantenimento complessivo delle scuole, di cui 250.000 per gli investimenti.
In realtà lo stanziamento per il 2012, per questa voce, è stato di 165.000 euro, che resta ancora da verificare sul conto consuntivo. Un bella differenza. Significa che ciascun iscritto della scuola privata ha maggiori possibilità, rispetto a chi si iscrive alla scuola pubblica, di frequentare un istituto in migliori condizioni di manutenzione. E' molto più probabile che non si debbano attaccare fogli di carta alle finestre per schermare il sole, che non vi siano zone delimitate da nastro rosso e bianco per mesi perché ci sono controsoffittature pericolanti, che non piova nelle palestre, che i bagni abbiano la dotazione regolare di sapone e di carta igienica, che i bambini lavino i denti perché ci sono le mensoline per appoggiare gli strumenti, che tutti i locali siano agibili, accessibili e attrezzati.
Vediamo i dati della scuola pubblica.
Se non abbiamo dimenticato nulla, prendendo come fonte la relazione sul rendiconto 2012, e ciò che da questa si può estrapolare, ovvero i contributi vari (libri di testo, progetti, assistenza, presidenza), la quota parte a carico del comune sui servizi a domanda individuale, e sommandoli alla cifra stanziata per le manutenzioni straordinarie, arriviamo alla cifra di circa 494.000 euro.
A questa va aggiunta la spesa delle utenze (telefono, riscaldamento, illuminazione, acqua), per un totale di circa 278.000 euro. Cifra su cui ci sarebbero margini per intervenire.
E così arriviamo a circa 936.770 euro di spese annuali per la scuola pubblica (circa 724 euro a iscritto).
è ovvio che su una cifra del genere 40.000 euro in più non farebbero tutta questa differenza, mentre 512 euro di retta annuale in più per iscritto alla scuola Caccia sarebbero più evidenti. Perché comunque anche chi sceglie la scuola privata vuole pagare quanto gli altri.
In occasione del referendum di Bologna del 26 maggio scorso sul sito www.sinistraecologialiberta.it si trovavano alcuni appelli coerenti con una visione politica, che come tale è adeguata al momento storico attuale:
“Sgomberando il campo da quelle che sono false premesse, la più grave delle quali è: il sistema scuola e i servizi per l’infanzia pubblici costano troppo e sono insostenibili, dunque dobbiamo affidarci ai privati. Diciamoci chiaramente che questa premessa non equivale ad una constatazione. Questa premessa è già un’indicazione di scelta prioritaria. Vale solo se nella scala delle priorità di spesa locali e nazionali non si investe sulla scuola, se si dà per scontato che l’istruzione sia un servizio come altri soggetto dunque alle leggi del mercato, se si scambia la libertà con il liberismo. E’ questa premessa che ha permesso la continua erosione di risorse pubbliche al sistema scuola con l’affidamento ai privati, creando un circolo vizioso. Il referendum ci dice che questo circolo vizioso va rotto e si può rompere. E che le priorità di investimento si possono cambiare. Anche a livello nazionale.” (giovedì 23 maggio 2013 / Cathy La Torre)
E poi ancora:
“vogliamo si investa nella Scuola Pubblica, non per demonizzare gli istituti privati, ma per ribadire che il diritto costituzionale fissato dall’art. 33 è esigibile, che una famiglia di questo paese, una volta pagate le tasse, se vuole avere scuola pubblica DEVE avere scuola pubblica […] vogliamo che vinca la Scuola Pubblica, Laica e Pluralista!” (lunedì 27 maggio 2013 / Cathy La Torre).
Il problema non è tanto sentito nel nostro Comune, che non ha sicuramente gli stessi problemi di Bologna (anche se da un paio d'anni iniziano a formarsi le liste di attesa per le materne, e di certo non vengono assorbite dalla scuola Caccia). Ma il rinnovo della convenzione del Comune con la scuola materna Luigi Caccia pone un problema di coerenza con le linee di principio individuate da Sinistra Ecologia Libertà.
In seguito ai fatti di Bologna arriva un primo segnale che potrebbe indicare che, quando i soldi scarseggiano, dovrebbero essere indirizzati verso beni pubblici e servizi fondamentali. Come la scuola.
è evidente che il discorso è complesso e molto condizionato da un susseguirsi di provvedimenti che hanno reso più flessibile la visione di scuola pubblica, in rapporto alla libertà di scelta. 
La domanda da porsi, per tornare qui da noi, dovrebbe essere: ma perché a fronte di 3 scuole dell’infanzia statali, molto belle e gestite da insegnanti validissime, con spazi adeguati e tempi di pre e post scuola pensati proprio per chi ha bisogno di maggiore flessibilità di orario, c’è qualcuno che desidera scegliere una scuola privata, oltretutto scomoda, senza parcheggi, con poco verde e poco spazio aperto?
Il massimo rispetto per chi realmente sceglie la scuola per le sue caratteristiche confessionali, ma di tutti gli altri motivi si potrebbe tornare a discutere?

giovedì 23 maggio 2013

I FOMENTATORI

buongiorno a tutti,
sono Tamara Del Bel Belluz, oggi scrivo come consigliere comunale e non come blogger.
Vorrei raccontare a tutti gli assidui lettori e simpatizzanti di questo servizio un fatto preoccupante che mi è capitato la settimana scorsa.
Tutti conoscete la questione che riguarda la Convenzione con R.F.I., per la chiusura del passaggio a livello di Via Verdi, approvata nel Consiglio Comunale del 17 maggio 2012.
Per il giorno 25 luglio prossimo verrà sancita la definitiva chiusura del passaggio a livello, ma per non impedire il transito di attraversamento, l’amministrazione ristrutturerà il sottopasso di Via Pietre per eliminare le barriere architettoniche, che ancora oggi mettono in difficoltà chi ha problemi di deambulazione, o si muove con passeggini, carrelli della spesa, biciclette, e consentendo finalmente, per la prima volta, il transito a chi si muove in sedie a rotelle.
L’amministrazione, che intende creare una viabilità alternativa alla strada provinciale Rivoli-Alpignano, ha proposto la realizzazione di un sottopasso veicolare tra Via XXV aprile e Via Verdi. Ciò che preoccupa maggiormente l’amministrazione è la possibilità che la via principale sia ostruita, o si allaghi come già successo nel passato, causando problemi di congestionamento. Oggi questi stessi problemi sono presenti, dato che il passaggio a livello è utilizzato pochissimo, essendo quasi sempre chiuso. Ma in realtà esiste già una via di accesso alternativa per arrivare a Rivoli, percorrendo Via Valle e arrivando a Bruere tramite il sottopasso mattonato.
Non esiste tuttavia, dopo un anno dall’approvazione della convenzione, ancora una analisi preliminare, atta a valutare i flussi di traffico, compresi i cambiamenti che porterà l’apertura del Movicentro, (il cui scopo è di incentivare una mobilità alternativa a quella veicolare), e la fattibilità tecnica dell’infrastruttura, dal punto di vista anche economico. Ribadiamo che occorrerebbero un piano del traffico e uno studio di fattibilità del sottopasso. Si può calare dall’alto una infrastruttura viaria, di cui non si sa nulla, sconvolgendo del tutto gli equilibri di una parte di città, senza nemmeno conoscere presupposti e conseguenze? 
è ovvio che questo ha suscitato le perplessità dei residenti di quella zona, che fanno fatica a concepire questa trasformazione urbana, e che hanno ripetutamente chiesto un confronto con l’amministrazione.
In una riunione avvenuta la scorsa settimana, congiunta tra capigruppo e commissione tecnica, l’amministrazione ha comunicato l’intenzione di dare un incarico a dei mediatori professionisti, proprio allo scopo di dialogare con i cittadini (la cosiddetta progettazione partecipata). Per cui sembrerebbe che per tranquillizzare i cittadini si sia deciso di assegnare un nuovo incarico professionale a questi “facilitatori”; ma non si capisce a quale scopo, ovvero “se” fare il sottopasso o “come” farlo. E solo ora viene in mente di coinvolgere i cittadini?
Come premessa dell’incontro, l’Assessore ai Lavori Pubblici ha dichiarato l’intenzione di avviare i lavori del sottopasso viario di via Verdi e del tunnel del Movicentro nel prossimo marzo 2014. Ovvero si tratta ancora di fare: progettazione partecipata, gara per l’assegnazione dell’incarico di progettazione, progetto preliminare definitivo ed esecutivo dell’opera, autorizzazioni di R.F.I. e altri enti, appalto per i lavori … tutto questo entro febbraio 2014! Ovvero: in un anno dall’approvazione della convenzione, non si è fatto nulla e ora in 10 mesi si devono svolgere tutte queste attività?

Qui sta la preoccupazione di cui ho fatto cenno all’inizio: proprio per questa presa di posizione dei cittadini residenti della zona del passaggio a livello, noi di Alpignano SiCura, e la sottoscritta in particolare, siamo stati accusati di fomentare l’odio nei confronti l’Assessore. In particolare questo atteggiamento potrebbe “mettere in mano la pistola a qualcuno”, mettendo in serio pericolo l’incolumità dell’Assessore.
Ora il fatto è gravissimo: siamo già stati accusati di essere dei sognatori (e ben venga, per chi ha in testa un progetto per il paese), degli indecisi (da che pulpito!), dei rappresentanti di una elite (cioè siamo troppo ricchi?), dei disturbatori delle attività quotidiane degli uffici per accessi agli atti o colloqui con i tecnici (ricordiamo che gli uffici pubblici sono al servizio dei cittadini e hanno orari di apertura al pubblico), ma ora l’accusa di essere istigatori dell’odio sociale ci pare francamente troppo. Per questo motivo chiederei, dato che il Consiglio Comunale mi ha eletta all’unanimità vice-presidente del Consiglio, e come tale personalità rappresentativa, che i Consiglieri, se il pensiero dell’Assessore è condiviso dagli stessi Consiglieri che mi hanno nominata, chiedano immediatamente la revoca della mia nomina dalla carica di Vice-Presidente del Consiglio. 

Intanto, a nome di tutto il gruppo di Alpignano SiCura, composto da persone moderate, e assai attente a mantenere sempre il confronto sul piano del rispetto e nell’ambito delle questioni trattate, prendo le distanze da queste provocazioni e invito i residenti di Via Verdi a sottolineare la loro autonomia e indipendenza in tutte le azioni, che come cittadini coscienti stanno portando avanti.
Tamara Del Bel Belluz

giovedì 16 maggio 2013

QUANTO COSTA UN COMUNE?

Forse non tutti conoscono i numeri del nostro bilancio. Allora potrebbe essere utile, dato che si è chiuso l’esercizio 2012, estrapolare alcuni dei dati ritenuti più significativi per uno sguardo di insieme della situazione finanziaria dell'ente.
Il bilancio previsionale 2012 è stato il primo documento economico redatto
dall'Amministrazione in carica, in quanto il bilancio di insediamento era un'eredità del periodo di commissariamento e non era quindi utile per fare una valutazione politica sulle scelte effettuate dall’ente. Tenendo conto che il bilancio è la trasposizione in numeri del programma politico dell'organo esecutivo del comune, si dovrebbe quindi poter comprendere lo stato di attuazione del programma di mandato.
Il consuntivo, costituito da un documento contabile, trasparente solo a pochi addetti ai lavori, e da una relazione descrittiva, che dovrebbe riportare nel linguaggio naturale le varie codifiche dello schema, dovrebbe rendicontare ciò che nel bilancio di previsione era stato preventivamente finanziato, dando ragione di diversi parametri che la legge di contabilità rende obbligatorio verificare.
Ma ai cittadini più che queste complesse operazioni credo possa interessare mettere la lente di ingrandimento sulle spese più rappresentative.
Ad esempio è assai interessante il dato riguardante le spese del personale: 3.113.000 euro circa, che rappresenta il 30% delle uscite complessive, se ne vanno per il funzionamento della sola macchina comunale. Poi ci sono le aziende, i consorzi e gli incarichi esterni, immersi nei 6.500.000 euro di “prestazioni di servizi”, in cui non si riesce a entrare nel dettaglio.
Quindi significa che la disponibilità di spesa che resta per gli investimenti, dopo queste spese apparentemente incomprimibili, sembrerebbe essere di poco più di 2.300.000 euro.
Ma sono veramente incomprimibili, queste cifre?
Percorrendo il bilancio, spunti su cui riflettere ce ne sarebbero tantissimi, ma alcuni più di altro meritano un cenno, per il loro valore politico.
Analizzando i consumi degli edifici comunali si riscontrano continui aumenti delle utenze, anche fino al 50% da un anno all’altro, soprattutto nei comparti riscaldamento, illuminazione pubblica, spese telefoniche e  consumi d’acqua. L’illuminazione pubblica è abbondantemente salita, passando da 366.000 euro del 2010 ai 425.000 euro del 2012. In particolare nella scuola elementare si spendono annualmente circa 7000 euro di telefonate, contro i nemmeno 5000 dei Vigili Urbani. Il consumo d’acqua è cresciuto del 50% dal 2010 al 2012, passando da 30.500 euro a circa 47.000. Per il riscaldamento, complessivamente, si spendono circa 312.000 euro all’anno, di cui circa 100.000 nella sola scuola elementare. Nelle scuole, dato il caldo eccessivo che talvolta caratterizza gli ambienti - e molte volte fatto presente -, si aprono le finestre anche d’inverno, mentre magari basterebbe spendere poche migliaia di euro per installare le valvole termostatiche, o abbassare anche solo di un grado le caldaie.
Altra nota dolente, i rifiuti. Spendiamo più di 3.000.000 di euro. Anche qui, il dato è equivalente ai precedenti, segno che non si è ancora intervenuti sul comparto rifiuti, che è quello su cui i comuni virtuosi, insieme alle politiche energetiche, si stanno portando avanti.
In generale non è stato riscontato nessuna riduzione proprio su questo tipo di spese. Ma per un partito che ha l’ecologia come emblema del proprio manifesto politico il risparmio energetico dovrebbe essere una specie di ossessione.  
Altra informazione di rilievo, circa 350.000 euro supplementari per le opere del Movicentro, che nemmeno quest’anno vedrà la chiusura del cantiere, dovute all’incuria del fermo cantiere. Di questo non possiamo accusare solo l’attuale amministrazione, ma è pur sempre vero che non è mai chiamato nessuno a rispondere dei danni, anche se ereditati.
Alcuni spunti sulle scelte di investimento. Sono stai stanziati circa 530.000 euro per due rotonde su via Cavour, una all’incrocio con Via Migliarone, una con Via Venaria, roba da far venire il capogiro. Sono state definite opere “socialmente rilevanti”: da quando le rotatorie sono opere socialmente rilevanti? Forse si poteva fare uno sforzo per trovare qualcosa di ancora più socialmente rilevante, ad esempio la sistemazione di un locale destinato all’aggregazione giovanile, visto che ora i giovani si trovano in biblioteca, dove però, si dice, creano disturbo.
Questo, insieme al sottopasso che si intende costruire su via Verdi, al posto del passaggio a livello, la dice lunga sulla visione che l’amministrazione ha della mobilità urbana. Continuare a seguire un principio, per cui ciò che conta è esclusivamente lo scorrimento veloce del traffico veicolare, a discapito di tutto il resto, proprio mentre la prossima entrata in funzione del Movicentro dovrebbe rivoluzionare il concetto di mobilità alternativa al veicolo, è una visione in controtendenza a ciò che oggi si presenta sotto la veste della sostenibilità urbana. Tutto questo non supportato da nessun piano del traffico, che dica che indirizzo si vuole dare a questo comune nelle politiche della mobilità.
Ma andiamo avanti: più di 800.000 euro stanziati per la ristrutturazione e l’adeguamento energetico del Palazzo Comunale. Il Municipio cambia il look, ma speriamo che almeno si possa quantificare l’abbattimento dei consumi energetici (e che si possa entrare all’anagrafe senza rischiare di prendersi una bella porta in faccia!)
Degli oltre 91.000 euro della fontana non vale più la pena di parlare: un’operazione di immagine, forse nostalgia dei ruggenti anni Ottanta (o del Barocco?). A tutti viene sicuramente in mente almeno una soluzione alternativa, a cui si sarebbero potuti destinare quei fondi.
Altri 163.000 euro spesi per le manifestazioni: è vero che è importante mantenere vivo l’aspetto aggregativo di una comunità, ma è anche altrettanto importante, e segnale di una buona politica culturale, valutare se le azioni intraprese sono efficaci e significative per il raggiungimento di questo obiettivo. Ammesso che sia chiaro l’obiettivo: informazione, aggregazione, divertimento, difesa delle tradizioni, valore storico, didattica, rivitalizzazione del commercio? Qual è l’obiettivo? E se invece si provassero a integrare cultura sport giovani e territorio in un progetto unitario che si misuri sulla disponibilità di infrastrutture adeguate, guardando anche che cosa c’è intorno? Non abbiamo solo la biblioteca, ci sono l’ecomuseo e la stamperia Tallone. Non abbiamo una convenzione con il Teatro di Venaria? Non abbiamo un palazzetto dello sport? Non abbiamo il Castello di Rivoli a due passi da noi? Continuiamo a mettere dei banchi in piazza, pensando di dare vita al paese, o proviamo a imparare qualcosa dagli altri?
Non si esaurisce certo qui il discorso sulla destinazione dei fondi, su cui ci sarebbe da scrivere un controbilancio. Riprenderemo il tema quando verrà approvato lo schema previsionale.
In tutto questo, una piccola ma emblematica nota di chiusura: è stato “tagliato” lo sportello stranieri, “pur essendo uno dei più frequentati”, come precisato nella relazione di accompagnamento, che aveva un impatto di circa 600 euro annui. Eliminato per mancanza di fondi. Però è stata data adesione alla corsa campestre di Fiuggi, stanziando circa 400 euro. Mah!
Sono queste le politiche di sinistra, “quelle che solo noi sappiamo fare” (cfr. Gianni Da Ronco, Consiglio Comunale del 29 maggio 2012)?

martedì 7 maggio 2013

STIAMO ANCORA ASPETTANDO...

Il 4 maggio scorso siamo scesi in piazza per informare i cittadini su alcune questioni che ancora non si sono chiuse.
Stiamo infatti ancora aspettando:
 


- ... la consegna del Progetto Preliminare del Nuovo Piano Regolatore Generale, essendo passato oltre un anno dall’approvazione della Delibera programmatica (Consiglio Comunale del 29 marzo 2012). Un Piano regolatore esprime secondo quale visione si trasformerà nei prossimi dieci anni il nostro Comune. Dati i tempi di elaborazione così lunghi, si sarebbero potuti istituire gruppi di lavoro e comitati cittadini per la “progettazione partecipata”;

- ... che, in seguito alla firma della Convenzione con RFI, avvenuta il 25 gennaio 2013, inizino i lavori di adeguamento del sottopasso pedonale di Via Pietre, che sarà l’unico punto di attraversamento ferroviario privo di barriere architettoniche, dopo la chiusura definitiva del passaggio a livello di Via Verdi, che avverrà il 25 luglio 2013;

- ... DA più di CINQUE MESI, che venga convocata un’ASSEMBLEA PUBBLICA per discutere della fattibilità del sottopasso viario, in seguito alla suddetta chiusura del passaggio a livello di Via Verdi, come promesso dall’amministrazione ai residenti della zona nel Consiglio Comunale del 27 novembre 2012;

- ... di poter fruire del PALASPORT, opera avviata nel 2007 e costata finora 2.650.000 euro, ferma da settembre 2012, in attesa che l’amministrazione stabilisca i criteri del bando per l’assegnazione della struttura;

- ... che si concludano le opere del MOVICENTRO, cantiere iniziato nel 2006 e i cui costi complessivi stimati a oggi hanno superato i 7.000.000 di euro (comprese opere esterne e sottopasso). L’amministrazione dichiara (“La Valsusa”, 20 dicembre 2012) che l’opera sarà ultimata solo alla fine del 2013. Oltre che sulle strane operazioni di accatastamento, ancora in corso, nutriamo dubbi sul fatto che l’amministrazione abbia chiaro che cosa intende collocare e come gestire la struttura, che dovrebbe nascere per rivoluzionare il concetto di mobilità urbana. Per ora, possiamo goderci solo la “bella fontana” (costata 91.000 euro e non 38.500, diversamente da quanto dichiarato dall’Assessore su “Luna Nuova” del 26 marzo 2013);

- ... la pubblicazione del bando per l’assegnazione della PISCINA, per una nuova e regolare gestione, dopo anni di proroghe contrattuali agli attuali concessionari, che hanno visto abbassarsi sempre di più i canoni di locazione;

- ... di conoscere gli esiti della COMMISSIONE LOCAGEV, fortemente voluta dall’amministrazione al suo insediamento (Consiglio Comunale del 16 giugno 2011) e  istituita durante il Consiglio Comunale del 24 novembre 2011. La relazione è stata discussa a porte chiuse durante il Consiglio Comunale del 27 settembre 2012 e i Consiglieri sono stati diffidati dal parlarne. Il Sindaco ha successivamente dichiarato ai giornali (“Luna Nuova”, 2 ottobre 2012), che si sarebbe espresso sugli esiti dopo una consultazione con la maggioranza, ma sulla vicenda è calato il silenzio;

che anche i consiglieri di opposizione, membri a pari diritti del Consiglio Comunale, possano esprimere il proprio punto di vista sul PERIODICO COMUNALE “ALPIGNANO NEWS”, condividendo i mezzi messi a disposizione gratuitamente dal Comune. Il Sindaco ha riconosciuto tale diritto (Consiglio Comunale del 17 luglio 2012, “La Valsusa”, 15 novembre 2012), facendo riferimento all’istituzione di un Giornalino dell’Opposizione. Ma per evitare ulteriori stanziamenti di denaro pubblico (stampa, redazione, distribuzione), sarebbe sufficiente iniziare a pubblicare i nostri articoli sul periodico comunale;

- ... che venga messa in sicurezza la rotatoria, provvisoria dal 2000, di via San Gillio, tra via Lanzo e via Migliarone. Il servizio manutenzioni del Comune avrebbe potuto, con un semplice ordine di servizio, riempire d’acqua i jersey che delimitano la rotatoria, evitando che nelle giornate di vento si sparpaglino causando seri rischi connessi alla sicurezza di ciclisti, pedoni, moto, autoveicoli. Nella seduta del Consiglio Comunale del 24 novembre 2011 avevamo fatto ben presente il perdurare dei rischi e ci aspettavamo, se non la realizzazione di una rotatoria definitiva, che in un anno e mezzo si potesse provvedere almeno alla sua messa in sicurezza;

- ... l’istituzione dell’ALBO FORNITORI, in seguito all’approvazione del Regolamento per l’assegnazione SENZA GARA di lavori e forniture di valore inferiore a 40.000 euro, approvato dal Consiglio Comunale del 24 novembre 2011. Noi, che ci eravamo astenuti, avevamo evidenziato la necessità della costituzione di un ALBO FORNITORI, per poter assegnare gli incarichi a rotazione a professionisti e imprese, evitando che in emergenza si ricorra ai fiduciari;

- ... il sistema wi-fi gratuito diffuso per la città, il cui Regolamento è stato approvato durante il Consiglio Comunale del 30 aprile 2012 e successivamente riaggiornato durante la seduta del Consiglio Comunale del 27 novembre 2012;

- ... che vengano completate le informazioni mancanti sul sito web del Comune, come da noi richiesto nella seduta del Consiglio Comunale del 29 marzo 2012. Il Sindaco, riconoscendo le carenze, addirittura si rese disponibile a rinnovare completamente il sito, pubblicando entro aprile 2012 – un anno fa - un bando di gara, senza però dare corso all’iniziativa;

- ... che venga comunicato il calendario degli eventi che il Comune ha organizzato in seguito all’adesione ad Avviso pubblico, Associazione per la formazione civile contro le mafie, e gli stanziamenti previsti, come richiesto nel Consiglio Comunale del 27 settembre 2012 e secondo quanto dichiarato su “La Valsusa” del 10 gennaio 2013.

QUANTO DOBBIAMO ANCORA ASPETTARE?

giovedì 2 maggio 2013

CAMBIAMENTO CONTRO NATURA





“Se io dicessi si a Grillo ci toglieremmo Berlusconi dai maroni, faremmo le riforme e cambieremmo il paese, ma se cambia il paese dovrebbe anche cambiare il PD e non è possibile, perché cambiare il PD è un atto contro natura(Maurizio Crozza, Ballarò, 16 aprile 2013, nell'imitazione di Pierluigi Bersani).
E infatti.
Dopo la disfatta dell’elezione del “nuovo” Presidente della Repubblica, nonostante il bersaniano appello a trovare un accordo su una figura che ispirasse “consenso novità e fantasia", dopo aver assistito a un’incredibile campagna elettorale, e aver assistito a un ancora più incredibile bimestre post-elettorale, in cui è capitato di tutto, c’è stato qualcosa di incomprensibile – almeno per noi “che non capiamo niente di politica”  – e si è tornati al punto di partenza.
Come nella parentesi montiana, in cui abbiamo avuto un governo tecnico di emergenza che ha agito per il bene del paese, sostenuto dai due principali e opposti partiti italiani, ora ci affibbiano un governo di scopo, sostenuto dai due principali e opposti partiti italiani, che hanno messo da parte tutti i più svariati argomenti di conflittualità e di inconciliabilità, per il bene del paese. Ma non è che questo bene del paese magari lo stanno scambiano per qualcos'altro? Dobbiamo iniziare a preoccuparci o star sereni, che ora tutto si risolve?
Evidentemente per governare una nazione in profonda crisi, non solo economica, con problemi sociali di natura straordinaria, l’indirizzo politico non conta più. Quello che conta è infatti mantenere sostanzialmente invariato il valore assoluto del peso dei partiti all'interno degli apparati e non cambiare troppi riferimenti nelle relazioni internazionali.
Unico cambiamento importante, c’è una nuova forma di partecipazione politica, il Movimento 5 Stelle, a cui però ne sono state fatte di tutti colori. Ma almeno ora potrà finalmente e chiaramente incarnare la vera opposizione, cercando di fare un lavoro faticosissimo di controllo. Magari insieme a Sel. Sinistra Ecologià e LIbertà.
A proposito di Sel.
Come si rifletterà questa situazione a livello locale? Sono anni che si tenta la riunificazione del centro sinistra ad Alpignano. Qualcuno del Pd ha annunciato ritirate?
“‘Orca boia ragazzi, perché non è che se il Pd è locale allora ci sono i buttafuori…”
E infatti nessuno è fuori. Sindrome di Stoccolma?
E come farà il consigliere del PdL, che non ha mai perso occasione per criticare aspramente il Pd, ad andarci ora a braccetto?
Sel all’opposizione, un Presidente del Consiglio che esce dal cappello di qualche stratega dell’inciucio, senza essere nemmeno stato candidato alle primarie della coalizione del centro-sinistra, che a questo punto non sono servite a nulla …. Almeno, per dimostrare che invece qualcosa sta cambiando: PER FAVORE, POTETE RESTITUIRCI I DUE EURO DELLE PRIMARIE???